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Macerata: omicidio Pamela Mastropietro, "Non ancora concluse le indagini"

Dopo il fermo avvenuto sabato nell'inchiesta sull'omicidio di Pamela Mastropietro, continuano le indagini dei carabinieri di Macerata. "Si precisa che le indagini non possono ritenersi affatto concluse", precisano gli inquirenti.

I carabinieri di Macerata sono ancora in attesa di conoscere l’esito dei numerosi accertamenti di laboratorio - effettuati ed ancora da effettuare nei prossimi giorni - da parte del Ris dei carabinieri di Roma in relazione alle impronte rilevate ed ai prelievi biologici acquisiti all’interno dell’abitazione dove ragionevolmente è avvenuto l'omicidio, abitazione in cui viveva il primo degli indagati, il nigeriano Innocent Oseghale, attualmente sottoposto a misura carceraria. 

Indagini anche riguardo alla comparazione dei dati acquisiti, e da acquisire ancora nei prossimi giorni, con i profili dattiloscopici e biologici di tutti e tre gli indagati, tra cui i due giovani nigeriani da sabato sottoposti a provvedimento di fermo di indiziati di reato.

Si attendono inoltre le risultanze definitive delle indagini in corso ad opera dei medici legali e dell’esperto in materia di tossicologia e degli esperti in materia di indagini telefoniche ed informatiche in materia di telecomunicazioni. Altri testimoni saranno inoltre sentiti nei prossimi giorni.

Da chiarire la poszione del nigeraino fermato alla stazione di Milano, che una volta fermato, privo di documenti, è stato condotto presso il comando provinciale dei carabinieri di Macerata, per la sua identificazione e sottoposizione a rilievi fotosegnaletici e biologici, in vista delle successive indagini di natura scientifica.

Anche l’altro cittadino nigeriano già coinvolto nelle indagini, ma ancora a piede libero, nelle indagini, sulla base delle sopraggiunte risultanze investigative a suo carico, è stato sottoposto a rilievi dattiloscopici e biologici.

Il procuratore, d’intesa con il Sostituto Procuratore contitolare delle indagini, ha deciso di procedere ad urgente interrogatorio dei due fermati in presenza dei rispettivi difensori, nonché’di sentire altri cittadini nigeriani, risultati coinvolti nella vicenda.

I due indagati hanno risposto alle domande loro formulate tramite interprete. Le indagini – svolte con la costante collaborazione dei carabinieri di Macerata - sono state accelerate e condotte necessariamente senza sosta di giorno e di notte, al fine di raccogliere elementi indiziari di rilievo probatorio consistente in danno dei due cittadini nigeriani, di cui appariva concreto anche il rischio di fuga.

L’attività investigativa sinora svolta ha raggiunto risultati da ritenersi ancora provvisori, posto che gli accertamenti di natura scientifica hanno tempi fisiologicamente non brevissimi. Le indagini dunque stanno stringendo il cerchio intorno ai responsabli dell'atroce delitto.

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Sara Santini