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Papa Francesco, il cordoglio di Mangialardi: "Una persona straordinaria"

Non è semplice trovare le parole per esprimere l’enorme dolore per la perdita di un Papa che è stato un punto di riferimento insostituibile dentro e fuori la Chiesa, di una persona straordinaria, dotata di una umanità luminosa.

Ho avuto l’onore e il privilegio di incontrare Francesco in varie occasioni, tra le quali non posso non menzionare il toccante colloquio con i Sindaci del sisma 2016 a cui partecipai in qualità di Presidente ANCI Marche. Sono tanti i ricordi colmi di gratitudine e le riflessioni sulle numerose questioni, dall’ambiente ai migranti, rispetto alle quali ha indicato una via da seguire e da condividere. Avendo sempre come stella polare la giustizia sociale, una vicinanza per nulla astratta, ma invece vissuta quotidianamente con gli emarginati, gli ultimi, i più fragili e i più poveri, includendo anche detenuti e peccatori, a cui pure si rivolge la infinita misericordia divina (a cui venne dedicato il Giubileo straordinario 2015). Il magistero di Francesco è stato complesso e ricchissimo, a un tempo innovativo, riformatore, ma anche conservatore, penso per esempio ai temi legati all’eutanasia e all’aborto. Un’eredità molto vasta, il cui impatto potrà essere valutato solo nel lungo periodo. Per me, tuttavia, rimarrà per sempre soprattutto il Papa della pace, la maggiore e più autorevole voce levatasi di fronte alle tante, troppe guerre nel mondo, dall’Ucraina a Gaza, per rivendicare le ragioni del disarmo, dell’armonia tra i popoli, della diplomazia, di un’idea di società e di mondo nella quale siano finalmente bandite le armi per lasciare spazio a una cultura diversa, fatta di collaborazione reciproca, amore, fratellanza. Sono rimaste impresse nella mia memoria le immagini del bellissimo incontro che, insieme a centinaia di amministratori locali, ebbi la fortuna di avere con Francesco nel corso della visita del Coordinamento Nazionale Enti Locali per la Pace. L’impegno per la pace è stato forse quello più qualificante e più dirompente: proprio alla pace, non a caso, ha dedicato l’ultimo suo messaggio Urbi et Orbi di Pasqua, il suo testamento spirituale, pronunciato solo poche ore prima di tornare alla Casa del Padre. “Nessuna pace è possibile senza un vero disarmo! L’esigenza che ogni popolo ha di provvedere alla propria difesa non può trasformarsi in una corsa generale al riarmo. La luce della Pasqua ci sprona ad abbattere le barriere che creano divisioni e sono gravide di conseguenze politiche ed economiche. Ci sprona a prenderci cura gli uni degli altri, ad accrescere la solidarietà reciproca, ad adoperarci per favorire lo sviluppo integrale di ogni persona umana”. Spaventa e atterrisce il solo pensare a un mondo senza Francesco, ci mancherà moltissimo, ma rimangono le sue encicliche, il suo pensiero, i suoi interventi, l’esempio che ha saputo dare all’umanità con la sua testimonianza di fede e amore.Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Maurizio Mangialardi (consigliere)