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Fermo: Festa di sant'Antonio abate. Molto più che una benedizione di animali

Animali benedetti. Pani distribuiti ai fedeli, dolci tipici, baccalà. Torna la Festa di Sant'Antonio che contiene significati molto più profondi.

Venerdì 17 gennaio. È la festa di Sant'Antonio abate. Una ricorrenza che si lega alla terra, agli animali, ma anche ai bambini. Un evento cristiano che si erge sulle spalle di antichissimi riti propiziatori.Anche nelle Marche sono numerose le iniziative per la commemorazione. Venerdì, ad Ascoli Piceno sarà la parrocchia di San Giacomo della Marca a celebrare sant'Antonio traslocando la statua del santo dalla chiesa di San Giacomo a Piazza Arringo con la tradizionale benedizione degli animali e dei mezzi agricoli, alle ore 15, impartita dal Vescovo Gianpiero Palmieri. Risalendo verso nord, rammentiamo a Montelparo dal 17 al 19 gennaio l'appuntamento con lu coppu, la porzione di baccalà la cui tradizione risale al 1700 ed è legata al monastero agostiniano.A Montottone, domenica 19, dopo la messa delle 10,15 nella chiesa Madonna delle Grazie, il parroco benedirà gli animali, distribuirà il pane benedetto e, nel pomeriggio, verrà riproposta la festa de u vecchio con la vendita di pupi de massa. Qui c'è bisogno di una ulteriore spiegazione. Montottone è uno dei pochi paesi dove si rammenta che sant'Antonio veniva equiparato al Vecchione che portava doni ai bambini, quasi un babbo natale ante litteram, e i doni erano i dolci a forma di pesce (simbolo dei cristiani) realizzati con la massa del pane.Alla Curetta di Servigliano, domenica 26, Sant'Antonio Abate verrà ricordato con l'iniziativa del “Polentone”.Andiamo a Civitanova Marche dove venerdì 17, nella chiesa di San Giuseppe Operaio, alle 18,30 verrà celebrata la santa Messa, con la successiva distribuzione delle panette benedette. Al termine, sul sagrato verrà impartita la benedizione degli animali.Spostandoci ancora più a nord, una rappresentanza dell'Arma dei Carabinieri, composta da una unità cinofila, parteciperà alla benedizione degli animali durante la Festa di Sant'Antonio Abate, in programma a Fermignano il 19 gennaio.Abbiamo dato soltanto alcuni appuntamenti, benché molti altri ce ne siano. Ci interessa però raccontare la figura di sant'Antonio abate e della festa collegata.Nella religione precristiana, “Il lungo periodo che preludeva alla primavera – notava Alfredo Cattabiani – era contrassegnato da cerimonie per purificare gli uomini, gli animali e i campi”. Un modo per propiziarsi gli dei e rinnovare il cosmo. Il cristianesimo diede sviluppo a questo sentire. Sant'Antonio, il fondatore del monachesimo, è stato sempre associato alla protezione degli animali. Molte raffigurazioni lo ritraggono con accanto un maiale che, alcuni sostengono, fosse in origine un cinghiale collegandolo così ai miti celtici e al dio Lug “colui che risorgeva assicurando la resurrezione dell'uomo e il ritorno della primavera e della luce...”. Dunque, non una festa qualsiasi quella di sant'Antonio, ma qualcosa di molto più profondo che arriva come una eco dall'antichità. Mercoledì, 15 gennaio 2025    . Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Adolfo Leoni