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Pesaro: Negozi che chiudono, Trufelli (Confcommercio): “Caro affitti, concorrenza online e abitudini cambiate. Ma c’è ancora speranza”

Dopo che l'annuale report “Demografia d’impresa nelle città italiane”, realizzato da Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, ha documentato la progressiva scomparsa di numerose attività commerciali nel centro storico di Pesaro, torniamo ad affrontare il tema con l’intervista alla direttrice di Confcommercio Marche Nord, Agnese Trufelli, che fotografa senza giri di parole la crisi del commercio di vicinato. Una crisi che non riguarda solo la nostra città, ma si inserisce in un quadro nazionale.

“È un fenomeno che coinvolge tutta Italia” – spiega Trufelli – “ma Pesaro, come altri centri urbani, lo sta vivendo in modo tangibile. I negozi di prossimità faticano a sopravvivere. Le cause principali? La concorrenza dell’online, innanzitutto, che ha cambiato profondamente le abitudini di acquisto. Aggiungiamo il caro affitti nei centri storici e il margine di guadagno sempre più risicato: una combinazione che mette a dura prova anche le attività più storiche.”Ma le soluzioni?Confcommercio ha lanciato diverse iniziative per arginare l’emorragia. “Innanzitutto dobbiamo lavorare sulla consapevolezza del consumatore: andare in centro significa avere subito ciò che si cerca, senza dover aspettare il corriere. Serve però anche un cambio culturale. Per questo abbiamo avviato il progetto Valori e Bellezza, una card con cashback vincolato ai negozi aderenti sul territorio. Un modo per trattenere la spesa in città e creare un’economia circolare”.Altra strada: integrare l'online all’esperienza del negozio fisico. “Non si tratta più di scegliere tra vetrina e sito web, ma di far convivere entrambi i canali per offrire al cliente un servizio completo”.Il futuro? “Tutt’altro che roseo, ma non tutto è perduto”Trufelli non nasconde il suo scetticismo sui dati attuali, ma rilancia: “Ci chiediamo spesso perché gli outlet replichino l’estetica dei centri storici, con piazzette, fontane, colonne... forse perché lì dentro si respira quel calore che i centri autentici oggi stanno perdendo. Se spegniamo il commercio di prossimità, spegniamo la città. Ma ci sono ancora margini per invertire la rotta, partendo dall’educazione dei consumatori e da politiche che sostengano davvero chi investe nel territorio”.Puoi commentare l'articolo su Vivere Pesaro


Redazione Vivere Pesaro