Senigallia: inaugurazione della mostra 'La Grazia e la Luce: la pala di Senigallia del Perugino'
Taglio del nastro per 'La Grazia e la Luce: la pala di Senigallia del Perugino'. L'evento espositivo dell'anno, che accoglie varie opere del Rinascimento Italiano, apre ufficialmente alle 19:15 di sabato 14 giugno a Palazzo del Duca ed è visitabile fino al 2 novembre.
La mostra, organizzata dal Comune di Senigallia con la Soprintendenza per i Beni Storico Artistici ed Etnoantropologici delle Marche e la Diocesi di Senigallia, ha come fulcro proprio la Pala d’altare eseguita da Pietro Perugino, uno dei maggiori artisti del Rinascimento italiano, raffigurante la Madonna col Bambino e i Santi Giovanni Battista, Ludovico, Francesco, Pietro, Paolo e Giacomo Maggiore, conservata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, dove, sino agli inizi del Novecento, si custodiva anche la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca.
“La Pala d'altare (in esposizione per la prima volta dopo il restauro realizzato dalla ditta Bacchiocchi e promosso da un gruppo di imprenditori locali- ndr) è di una bellezza indescrivibile e racchiude in sé così tanto che, probabilmente, neanche i nostri concittadini la conoscono bene - osserva il sindaco Maurizio Mangialardi- Per questo abbiamo deciso di organizzare un evento espositivo, grande segno della ripresa di questa città dopo l'emergenza, che dia a tutti la possibilità di riappropriarsi di un brano della propria storia artistica e sociale”.
Ma 'La Grazia e la Luce: la pala di Senigallia del Perugino', eseguita nell’ultimo decennio del Quattrocento e conservata nella chiesa di Santa Maria delle Grazie di Senigallia, non sarà l'unica opera in esposizione dal 14 giugno al 2 novembre a Palazzo del Duca.
La Pala d'altare, che grazie al restauro durato un anno e sviluppatosi in 3 fasi (indagini diagnostiche- asportazione dei vecchi interventi- ricostruzione e restituzione alla visibilità dell'originale rappresentazione) è "stata studiata a fondo e confrontata con le altre opere dello stesso autore- evidenzia Claudia Caldari della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici delle Marche- arrivando così a conclusioni vicinissime alla verità (è emerso ad esempio lo stemma di una famiglia nobiliare fanese, la famiglia Peruzzi, che probabilmente è la committente della Pala; che l'opera ha una gemella conservata a Fano in cui, però, al posto di San Giacomo è presente Maria Maddalena che tiene in mano una boccia d'olio profumato. Ed il restauro ha portato in luce una boccia di unguento nascosta sotto il libro che San Giacomo tiene in mano a significare che, probabilmente, il Perugino ha cambiato il personaggio ad opera avanzata su indicazione dei committenti ed infine che c'è una stretta attinenza tra la scelta dei santi rappresentati con le persone reali della famiglia committente)”, verrà affiancata da una serie di opere pittoriche.
“Questo perchè- continua la responsabile della Soprintendenza- abbiamo voluto dare ai visitatori la possibilità di conoscere la poliedricità della produzione artistica delle Marche nell'ultima decade del '400 e mettere a confronto l'opera del Perugino che si trova a Senigallia con la produzione artistica coeva di cui è rimasta ampia testimonianza nella nostra regione”.
Pertanto la mostra, visitabile a Palazzo del Duca dal 14 giugno al 7 settembre tutti i giorni dalle 17 alle 23 e dall’8 settembre al 2 novembre dalle 15 alle 19 nei feriali e dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 il sabato e i festivi, vedrà in esposizione anche le opere di Giovanni Santi, Timoteo Viti, Lorenzo d’Alessandro, Pietro Paolo Agabiti, Carlo e Vittore Crivelli, Nicola d’Ancona, Antonio da Fabriano, Bernardino di Mariotto, Stefano Folchetti, Francesco di Ottaviano, Dionisio e Girolamo Nardini, Pietro Alemanno, Ludovico Urbani, Marcantonio di Andrea di Bartolo.
Ma non solo. L'evento espositivo sarà inoltre l'occasione per la città di riappropriarsi dopo 200 anni di due opere importanti: 'L’Annunciazione', opera che Giovanni Santi (padre di Raffaello) realizzò per la chiesa senigalliese di Santa Maria Maddalena dove rimase per oltre tre secoli sino al tempo delle spoliazioni napoleoniche, e 'La Madonna di San Simone' di Federico Barocci.
Quest'ultima al centro della seconda sezione dell’evento espositivo che, dal 14 giugno al 2 novembre, sarà allestita nella Pinacoteca Diocesana e svilupperà il tema mariano.
“La mostra di Senigallia pone al centro dell’evento espositivo la rappresentazione del sacro e questo è inevitabile perchè- conclude Don Giancarlo Cicetti, amministratore parrocchiale di Santa Maria delle Grazie- La fede non è estranea alla bellezza ed alla cultura. Queste immagini, che, a volte, non vengono colte nel loro significato dalla mente ma vengono colte dall'occhio, parlano di arte, storia e cultura. E' difatti la fede che genera arte”.
La mostra, che sarà inaugurata sabato alle 19:15 (in caso di maltempo alla Rocca Roveresca), resterà aperta fino al 2 novembre. Biglietto di ingresso 4 €, con riduzione a 3 € prevista per particolari convenzioni (soci F.A.I., Touring, Coop e possessori Senigallia Card) e per tutti coloro tra i 18 e i 25 anni e biglietto gratuito per gli under 18 e gli over 65.
Sarà possibile anche acquistare il biglietto cumulativo per la Mostra e la Rocca Roveresca a € 5, ridotto a € 3 per i soci Coop e per i giovani tra i 18 e i 25 anni.
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