
Fano: Il nuovo palas, un maxi-hotel con sala congressi e case popolari nellâarea dellâex zuccherificio: ore contate per gli âscheletriâ in cemento? Il Comune al lavoro
Il nuovo palazzetto e altre aree dedicate allo sport. Un hotel di pregio con almeno cento stanze e con tanto di sala congressi. In più housing sociale, gli inevitabili parcheggi e gli immancabili spazi verdi. Potrebbe spuntare tutto questo al posto degli âscheletriâ in cemento che da troppi anni troneggiano nella zona dellâex zuccherificio di Fano. Tante ancora le incognite, ma lâamministrazione comunale ha scoperto le sue carte, e lâarea in questione potrebbe davvero trovare la tanto desiderata riqualificazione. Senza contare che â se tutto andrà per il verso giusto â si potrebbe anche risolvere lâannoso problema delle aziende insalubri di secondo livello che hanno acceso gli animi di residenti e comitati.
Ma andiamo con ordine. Secondo il sindaco Luca Serfilippi quella dellâex zuccherificio è âunâarea strategica e infungibile per la città , e che nel tempo ha cambiato i suoi connotati attraverso una nuova urbanizzazioneâ. Lâidea è quella di destinarla a uso pubblico, realizzando strutture attese da tempo. âLe tre priorità â ha proseguito - sono la costruzione di un nuovo palas da almeno 3mila posti, la realizzazione di alloggi di housing sociale per rispondere al problema abitativo e la creazione di una struttura ricettiva da quattro o cinque stelle con almeno cento camere (altrimenti lâinvestimento non sarebbe sostenibile) e una sala congressi, così da potenziare anche la proposta turisticaâ.La meta è chiara, ma la strada per raggiungerla è lunga e tortuosa. Lâamministrazione ha già avviato un confronto con la proprietà dellâarea, la quale si mostrata disponibile a un dialogo nonostante stia trattando per la realizzazione di un centro logistico. Privati che non hanno chiesto denaro in cambio dellâarea (mentre il Comune sarebbe stato anche disposto ad acquistarla), bensì una permuta con unâarea comunale di Chiaruccia, vale a dire quella che la giunta precedente aveva destinato allâeventuale clinica privata, nei pressi della Cooperativa Tre Ponti. A quel punto diventerebbe quella la nuova âcasaâ del tanto discusso polo logistico, lontano dalle case e dalle polemiche. Dal canto suo il Comune è ben disposto a procedere in questo senso, così da entrare in possesso di unâarea unica nel suo genere per dimensioni (circa 23 ettari) e ubicazione, eliminando anche alla radice i malumori dei residenti della zona dellâex zuccherificio.Ma toccherà prima fare i conti con lâAgenzia delle entrate, o meglio con i conti da essa formulati, dato che dovrà stimare il valore delle aree coinvolte. A quel punto Comune e privati potranno decidere, numeri alla mano, se accettare o meno questa sorta di scambio che potrebbe davvero portare alla demolizione degli inguardabili pilastri che campeggiano lì da almeno diciassette anni. Se ci sarà una stretta di mano tra le parti, sarà poi il consiglio comunale a dover approvare le varianti necessarie, con la speranza di chiudere tutto entro marzo 2026.Si tratta dunque di un progetto ambizioso e dallâesito incerto, ma su cui lâamministrazione Serfilippi punta enormemente, conscia del valore strategico dellâarea. "La rigenerazione urbana dellâex zuccherificio â ha rimarcato Serfilippi â era già parte del nostro programma elettorale. Ora vogliamo assegnarle una destinazione chiara e funzionale ai bisogni della città . E poi ho sempre avuto grandi perplessità in merito alla creazione di un nuovo palazzetto a Chiaruccia".Le sorti di quella zona, per lungo tempo al centro delle cronache, è però legata a filo doppio con il destino del Prg voluto dalla giunta Seri. Il Comune vorrebbe chiudere la trattativa con il privato prima di doverci rimettere mano, essendo la questione decisiva per ogni eventuale sviluppo urbanistico. La vicesindaca Loretta Manocchi (che ha definito una priorità lo spostamento del polo logistico) ha delineato i prossimi step. "Proprio oggi inviamo alla Provincia le tantissime integrazioni che ci ha richiesto. Si tratta di 700MB di file, così tanti da essere necessari tre o quattro invii. Entro 52 giorni la Provincia dovrà esprimere il suo parere di conformità , contenente prescrizioni oppure no. A quel punto avremo 60 giorni per decidere il da farsi: se non adottarlo (lasciando decorrere i termini senza ulteriori azioni), se portarlo in consiglio comunale per un voto di approvazione o di respingimento, o se formulare osservazioni o contro-osservazioni, da rinviare nuovamente alla Provincia per un'ulteriore valutazioneâ.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fano
Simone Celli