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Confindustria Marche commenta i dati export del 2024

Il dato di export relativo al 2024 mostra per l’Italia una dinamica appena negativa (-0,4%) rispetto al 2023, frutto di un andamento pressoché stabile per il Centro Nord (-0,6%) e di una flessione marcata per il Sud e Isole (-5,4%).

Le Marche chiudono il 2024 con un calo del 29,7% (31,9% nei primi nove mesi 2024) rispetto allo stesso periodo del 2023, attribuibile pressoché per intero alla riduzione del settore farmaceutico, che passa dai 6,7 miliardi di export del 2023 a circa 1,9 miliardi del 2024. Rilevante anche il calo della cantieristica navale che perde quasi 800 milioni di fatturato tra il 2023 e il 2024.Al netto del Pharma e della cantieristica, settori che per loro natura e caratteristiche risentono di oscillazioni molto forti, le Marche registrano un calo annuale che si attesta sul 5%, mentre si evidenziano risultati positivi per alimentare, carta e stampa, apparecchi elettrici.“Per l’export è stato un anno in flessione, ma il dato numerico va analizzato tenendo conto di diversi aspetti – commenta il presidente di Confindustria Marche Roberto Cardinali – Così come negli anni passati c’erano state variazioni fortemente positive influenzate proprio da un’impennata delle esportazioni nel settore farmaceutico, oggi riscontriamo una correzione principalmente dovuta all’effetto della instabilità su importanti mercati di destinazione europei e medio-orientali, incluse le restrizioni commerciali in alcuni mercati. Il dato negativo nella cantieristica navale è influenzato principalmente dalle tempistiche dei progetti. Il settore rimane un fiore all’occhiello della nostra regione”.Numerosi i settori con performance in calo nei primi nove mesi del 2024, ad eccezione della Gomma e plastica (1,1%), Alimentari (4,2%), Apparecchi elettrici (+5,3%) e altre manifatturiere (1,5%).A livello geografico, in calo le esportazioni verso tutte le principali aree, con una flessione più intensa verso l’Asia a causa del farmaceutico e verso l’Europa e il Nord America per le la meccanica strumentale e i mezzi di trasporto, inclusa la cantieristica navale.Sul fronte provinciale, sempre al netto della farmaceutica, Ancona chiude con una flessione delle esportazioni di circa il 20%, concentrata su meccanica strumentale e mezzi di trasporto; Pesaro Urbino chiude in positivo (0.4%), sempre al netto del farmaceutico, con moda e meccanica in calo e cantieristica e automotive in miglioramento. Flessione per Macerata (-2,4%), concentrata sul comparto moda, mentre la meccanica rimane stabile. Più evidente il calo per Fermo (-4,7%) legato alla debole dinamica di moda e meccanica, mente resta al -3,5% la flessione per Ascoli Piceno, con moda in calo e meccanica debole nonostante il recupero di apparecchi elettrici e mezzi di trasporto.“In un quadro di forte incertezza sui mercati – prosegue il presidente Cardinali – occorre mantenere elevata l’attenzione sulle dinamiche di importanti settori dell’economia regionale che, oltre alla moda ed al tessile, costituiscono parte significativa delle esportazioni e che hanno registrato una flessione significativa nel corso dei mesi più recenti”.Puoi commentare l'articolo su Vivere Marche


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