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Fano: Carnevale da record, ipotesi fondazione per crescere ancora: nel 2025 40mila visitatori e +13,9% di incassi. Rimpianto Jovanotti

E dire che la carta Jovanotti non la si è riusciti a giocare. Il cantante era troppo impegnato nei preparativi per le sue quattro serate alla Vitrifrigo Arena di Pesaro, per l’inizio di un tour atteso per anni dopo l’infortunio che lo ha costretto a un lungo e sofferto stop. Altrimenti – con lui come superospite - è probabile che del Carnevale di Fano si sarebbe parlato ancora di più, mentre è difficile immaginare un numero maggiore di partecipanti dato il tetto dei 15mila comunque raggiunto nella seconda e nella terza sfilata. La principale kermesse fanese gode infatti di ottima salute, al netto di problematiche finanziarie a cui si cercherà di trovare una soluzione definitiva.

Secondo gli organizzatori l’edizione 2025 è stata un successo senza precedenti sotto tutti i punti di vista: critica, partecipazione e visibilità. Consenso unanime hanno riscosso i quattro carri di prima categoria, mentre l’effetto Sinner – protagonista di uno dei carri di seconda categoria – ha permesso al Carnevale di Fano di fare il giro del web. Oltre le sensazioni, i dati. Sono infatti state circa 40mila le persone che hanno partecipato alle tre sfilate dal prossimo anno saranno quattro, tra il 25 gennaio e il 15 febbraio), per un incasso complessivo che supera i 360mila euro, pari a un incremento del 13,9% rispetto allo scorso anno (il bilancio definitivo è però ancora un work in progress). Lusinghieri anche i numeri ottenuti dalla novità dell’area kids, lo spazio allestito al Pincio per far giocare i bambini fino a 10 anni in totale sicurezza, lontani dalla bolgia del getto. A usufruirne sono stati 6.650 bimbi. Bene anche il bus navetta: in 1.821 hanno utilizzato il servizio di Ami con collegamenti ogni quarto d’ora dal FanoCenter.ùMa oggi come oggi le presenze fisiche non bastano. I social sono da tempo la cartina tornasole di un vero successo, e anche qui c’è di che festeggiare. Dal 1° settembre scorso fino al 5 marzo (la comunicazione di un evento ha tempi ben più lunghi della manifestazione in sé) i profili ufficiali del Carnevale di Fano hanno totalizzato 2,1 milioni di visualizzazioni complessive su Facebook e 1,3 milioni su Instagram, e in entrambi i casi tre utenti su cinque non erano follower delle pagine, segno che l’algoritmo è stato un buon partner. La campagna social è stata rafforzata anche attraverso la collaborazione con nove influencer - tra travel blogger e persone di spicco - con contenuti che sempre grazie all’algoritmo sono rimbalzati ovunque attirando anche l’attenzione di persone in vista come l’allenatore Roberto Mancini, Max dei Fichi d’India e – tra gli altri – anche lo stesso Jovanotti. Da cui alla fine ci si è dovuti accontentare di un like. Non da meno le 14 partnership strategiche con profili social di rilievo regionale e nazionale, senza dimenticare la visibilità raggiunta su Spotify e il milione di impression su TikTok, grazie alle quali si è coinvolto anche il pubblico più giovane.Grandi cifre anche dalle tv, sempre decisive nella promozione di un evento. Soltanto su Sky Sport – con cui Fano gode ormai di un’’amicizia’ consolidata, come dimostra il programma sul calciomercato che per il terzo anno consecutivo farà di nuovo tappa qui – sono stati raggiunti circa 4 milioni di spettatori, 550mila i contatti su Netflix, Cielo e Tv8. Venti i servizi nei principali tg locali e nazionali – su TgLa7 e Tg2 sono andati in onda dei veri e propri speciali per la promozione degli eventi fanesi -, a cui si aggiungono Rai Kids e i radiogiornali, sempre della Rai. Spazio anche alla stampa nazionale grazie ad articoli sul Corriere della Sera e Repubblica, le agenzie di stampa Adnkronos e Ansa e l’ovvia copertura da parte delle testate locali.Si è così ottenuta un’importante ricaduta economica sul territorio, con ristoranti che hanno registrato il tutto esaurito nelle tre domeniche. Alberghi pieni già dalla prima – non era mai successo - e presenze superiori allo scorso anno nella seconda e terza domenica, per la gioia del presidente di Federalberghi Luciano Cecchini.La presidente dell’Ente Carnevalesca Valentina Bernardini ha parlato di nuumeri significativi nonostante alcune scelte non scontate, come i quattro nuovi carri di prima categoria invece di tre, “per far tornare centrale la sfilata, oltre che per rientrare nei canoni dei grandi carnevali nazionali”, ma anche il ritorno dei fuochi d’artificio – silenziosi, anche se non tutti – che hanno allungato la permanenza delle persone. “La presenza di tante mascherate, poi, dimostra che la città risponde”, ha aggiunto Bernardini, ricordando il successo del carro dedicato a Sinner. “Funziona sempre – ha detto – quando arte e attualità si incontrano”. Infine un accenno alle maestranze. “A Viareggio – ha evidenziato – hanno una scuola professionale per carristi. Noi la nostra ‘scuola’ ce la siamo dovuti inventare”.Ci sarà anche questa consapevolezza alla base delle strategie future. Anche il sindaco Luca Serfilippi si è detto soddisfatto di certo numeri, ma l’amministrazione comunale sta già pensando al futuro. “A bocce ferma lavoreremo per una Carnevalesca con basi più solide – ha detto, e non è possibile che chi si accolla la presidenza debba anche depositare delle firme in banca mettendo a rischio il proprio capitate. Non succede niente, ma se succede? Anche per questo dobbiamo sederci a tavolino. Il Comune dovrà intanto trovare nuove risorse per i capannoni. Ci piove dentro, ma basta toppe, e inoltre vanno ampliati. Non va bene che i carristi debbano chiedere spazi ai privati per allocare pezzi dei carri”.Secondo l’assessore ai grandi eventi Alberto Santorelli il Carnevale di Fano è a un bivio. Deve decidere cosa voglia fare da grande, per diventare grande davvero. Deve rafforzare il suo carattere identitario. E mentre altri puntano sui carri, noi potremmo puntare su quel tratto distintivo che altri non hanno: il lancio di dolciumi, arrivato quest’anno a 200 quintali. Santorelli ritiene si debba spingere di più in questa direzione, in termini di quantità e di qualità. In più rinforzare il brand attraverso insegne agli ingressi della città, ma banalmente ne manca una anche fuori dai capannoni. Tutto questo mentre si deve migliorare la ricettività con strutture più adeguate, e senza dover dirottare i tanti arrivi tra Pesaro e Senigallia. Il cambio di passo, però, deve essere strutturale. Si ragionerà presto su una personalità giuridica più idonea per la Carnevalesca, che potrebbe confluire in una fondazione che fa capo al Comune, un’ipotesi ancora da valutare in giunta. Per Santorelli, poi, il volontariato resta centrale, ma occorre agevolarne l’impegno introducendo figure professionali retribuite, come un manager che si occupi delle sfilate e degli eventi collaterali, da potenziare anche per accontentare le attività del centro.A proposito di professionalità, l’assessora alla cultura Lucia Tarsi – che ha parlato di “un successo frutto del mosaico le cui tessere sono rappresentate dal lavoro di tutti” – ha ricordato la presenza nelle scorse settimane del premio Oscar Dante Ferretti, con cui si sarebbe in trattativa per farne il consulente creativo del Carnevale di Fano. “Speriamo di chiudere entro aprile”, ha concluso l’assessora. Foto di Monica Ricci.Puoi commentare l'articolo su Vivere Fano


Simone Celli