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Fermo: Radici e Ali. E passione, studio, qualità, competenza e voglia di fare. Con la "ritornanza"

Duecento persone? Forse anche più. Ampia la platea di ieri mattina nella grande sala del Festival di Tipicità.

Tema intrigante quello proposto dai cinque Rotary del fermano/civitanovese: Radici e Ali. Non una astrazione, ma un racconto concretissimo da parte di quattro relatori, più uno in video, della propria esperienza lavorativa, dei sogni, desideri, difficoltà, attualità della propria impresa.Un incontro come occasione di confronto tra adulti, e di testimonianza per i giovani.Sul palco Andrea Pizzarulli, Adriano Mancini, Alvaro Cesaroni, Alessandro Andolfi, Emanuele Frontoni in video. Personaggi di primo piano nella scena imprenditoriale e nei centri di ricerca di alta tecnologia.Cinque le premesse: una provincia come quella di Fermo che è passata dalle oltre 23 mila aziende dei primi anni duemila (medie, piccole e micro) alle meno 16 mila di oggi; la perdita del concetto di intraprendere; la necessità di un lavoro di squadra; lo sguardo sul mondo che cambia; il riferimento alla propria terra di origine.Due le immagini evocative: l'antico detto dei pellerossa: «Ai nostri bambini possiamo regalare solo due cose: ali e radici»; e la pianta tipica delle Marche: la quercia: l'albero della forza, della perseveranza, della resistenza, della lealtà.Andrea Pizzarulli è ingegnere. Voleva fare il dentista... Ha girato il mondo, s'è fermato negli Usa. Ha “studiato” la Silicon Valley. È tornato e ha fondato la Civitanavi Systems S.p.A. (ora quotata in borsa), un’azienda leader nella progettazione, sviluppo e produzione di soluzioni ad alta tecnologia di sistemi di navigazione, controllo e stabilizzazione, con diverse applicazioni, nei settori Aerospaziale, Difesa e Industriale. Pizzarulli alleva cervelli giovanissimi a Porto Sant'Elpidio e in altre sedi fuori dall'Italia, guarda in su: lo spazio, e in giù: il mare, e poi la terra.Adriano Mancini è ingegnere informatico, professore associato alla Politecnica delle Marche. Fa parte del team del VRAI (Vision Robotics & Artificial Intelligence Lab.). Racconta il suo avvicinarsi a questo interessante mondo. Parla dell'Intelligenza artificiale per gli usi in agricoltura, sanità, opere infrastrutturali. La ricerca, che è alla base del VRAI, mette insieme giovani provenienti da ambiti diversi. Sottolinea anche i problemi riguardanti la necessaria ricerca di fondi.Emanuele Frontoni saluta dal video i partecipanti e riassume brevemente il lavoro con l'IA.Alvaro Cesaroni è il co-fondatore della Sigma Spa, è azienda leader nel settore di alcune importanti automazioni. Diplomato all'ITI Montani, poi laureato, ha fatto una importantissima esperienza nelle aziende di Adriano Olivetti: Ivrea, Milano, etc. La “filosofia” di Olivetti gli è rimasta nel sangue. Gli imprenditori hanno sempre un sogno individuale, ci mancherebbe altro!, ma un tempo era anche un sogno collettivo. Il secondo, dice, è quasi svanito. Anche Cesaroni ha fatto crescere ragazzi oggi diventati manager e direttori importanti che guardano al futuro con i piedi ben saldi a terra. Ali e radici. A lui però non piace il termine Intelligenza artificiale, lo sostituirebbe con Memoria artificiale.Alessandro Andolfi è titolare della Andolfi & C. Srl. Lavora nel campo degli imballaggi. Prima di altri ha studiato e introdotto quelli eco sostenibili che hanno portato la sua azienda tra le 15 imprese top delle Marche. È anche direttore artistico del Sant'Elpidio Jazz Festival. Racconta della sua famiglia, dei primi imballaggi, dell'entrata nel mondo del lavoro, dell'università prima lasciata poi ripresa, dei corsi di inglese all'estero in estate quando tutti al mare lui sui libri.Passano due ore. Impossibile raccontare tutto. Ma traspare passione, voglia di fare, sfida, gusto di realizzare e costruire. Intraprendere intraprendere intraprendere.Tutti lanciano lo stesso appello: giovani, preparatevi, non rifiutate il lavoro, andate all'estero, acquisite altre nozioni, fate esperienze e poi... tornate a casa vostra. Perché in Italia si può ancora far tanto.Il Prefetto D'Alascio, invitato sul palco, sintetizza con tre parole l'incontro: responsabilità, connessioni/rete, e un neologismo: ritornanza (tornare dall'estero a casa ricchi di nuove competenze). Loda anche l'impegno dei cinque Rotary insieme per un incontro di gran livello.Promotori dell'iniziativa sono stati l'avv. Marzia Marchionni e il presidente Rotary Fermo Stefano Bizzarri. In apertura e chiusura ha preso la parola il Governatore Distretto Rotary 2090 Massimo De Liberato. Presenti, oltre a tutti i presidenti dei Rotary coinvolti, anche il presidente della Provincia di Fermo Michele Ortenzi e i rappresentanti del comune di Fermo Maria Antonietta Di Felice e di Porto San Giorgio Marco Tombolini.Che le ali, allora, mettano radici e le radici volino. Lunedì, 10 marzo 2025Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Adolfo Leoni