Mangialardi: "No alla svendita di Moncaro"
Le preoccupanti notizie che giungono in questi giorni in merito alla cooperativa Terre Cortesi Moncaro, la più grande cantina delle Marche che può vantare 60 anni di storia, configurano un quadro ancora molto confuso, nel quale si prospettano possibili soluzioni assolutamente inaccettabili.
La priorità in questo momento non può che essere la tutela dei 615 soci conferitori e dei lavoratori, mantenendo la continuità aziendale. Sarebbe un errore, come affermato anche dal commissario Cocconi, pensare alla possibilità di vendere un patrimonio così rilevante per tutta la nostra Regione: piuttosto, si dovrebbe fare ogni sforzo per far rimanere nel territorio questa importante realtà produttiva, coinvolgendo i soci marchigiani in unâottica di prossimità . Stiamo parlando del futuro dellâintero settore vitivinicolo marchigiano, visto che potrebbe verificarsi un effetto domino devastante in caso di crollo della Moncaro. Vendere questa cooperativa significherebbe svendere il futuro di lavoratori, produttori e del sistema economico e agricolo della nostra Regione. Auspichiamo che vi sia la massima collaborazione tra i poteri al fine di non complicare ulteriormente una situazione già difficile, lasciando da parte ogni polemica e strumentalizzazione politica.Puoi commentare l'articolo su Vivere Jesi
Maurizio Mangialardi (consigliere)