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L'antenna del Cavallo finisce in Consiglio Comunale: il sindaco Olivetti, "Atto amministrativo che non passa attraverso la politica"

La protesta dell' installazione di una antenna delle telefonia in strada del Cavallo è approdata lunedì in Consiglio Comunale. Contro la realizzazione del traliccio si è costituito un Comitato che, dopo aver chiesto senza successo lo spostamento dell'antenna, si è rivolto anche al Tar.

Il Tribunale amministrativo non ha accolto la richiesta di sospensiva del provvedimento avanzata dal Comitato e sulla vicenda i consiglieri comunali Romano (minoranza) e Rebecchini (di maggioranza) hanno chiesto chiarimenti al sindaco Massimo Olivetti. Il capogruppo Pd Dario Romano nella sua interrogazione ha sostenuto che “il contenzioso era una situazione evitabile” e che la politica in questa vicenda ha latitato. Ha inoltre chiesto se ci fosse, da parte dell'Amministrazione, “la volonta di tornare sui propri passi per ciò che è possibile fare”. Nella sua replica il primo cittadino ha tenuto a precisare che “l'autorizzazione dell'antenna del cavallo non è stata concessa, come più volte spiegato, con nessun atto dagli organi rappresentativi della città”. “Chi amministra la città ha solo il potere di indirizzo ed eventualmente di controllo ed è quello che ho sempre detto al comitato. Ho spiegato che questo tipo di autorizzazione non poteva passare nè davanti al sindaco nè davanti alla giunta nè al consilio counale trattandosi di una autorizzazione che passa attraverso una semplice valutazione degli organi tecnici che partecipano al Suap, tant'è che c'è stata la conferenza dei servizi -ha spiegato il sindaco Olivetti- Mi è stato chiesto di poter agire in autotutela ben sapendo che l'autotutela può essere esercitata solo da chi ha emesso l'atto che evidentemente non è il sindaco nè la giunta nè il consiglio comunale ma il Suap su parere di vari uffici. Al Comitato, che ho incontrato, ho ribadito che avrebbero dovuto non rivolgersi al sindaco ma confrontarsi con l'ufficio di comptenza che mi risulta abbia confermato la sua posizione”. Il sindaco respinge l'accuso di aver “invitato il Comitato a presentare ricorso al Tar”. “Non ho invitato il comitato a fare ricorso, va precisato -continua il sindaco- poichè il legale del comitato si diceva convinto che l'atto fosse inficiato e avesse dei vizi, ho detto che se aveva questa contezza, non potendo l'organo politico incidere con una revoca, allora l'unica via consentita dalla legge era quella di un ricorso. Ho anche detto che, com'era stato richiesto da alcuni esponenti del comitato, il comune non si sarebbe costituito nel procedimento della sospensiva. E così è avvenuto. Ho poi appreso dalla stampa il Tar non ha concesso la sospensiva al Comitato e dunque il giudizio di merito slitterà a maggio prossimo”. Sulla vicenda è interventuo anche il consigliere di maggioranza Luigi Rebecchini che ha chiesto perchè mai il sindaco “non abbia chiesto un incontro con le società telefoniche al finche di proporre uno spostamento del traliccio di qualche metro, come avanzato dal comitato stesso. ”Una delle contestazioni del ricorso al Tar è che durante la conferenza dei servizi la società era stata invitata allo spostamento e di fronte a questa richiesta c'era stato un diniego assoluto della società -replica Olivetti- Mi sorprende molti che alcuni continuino a dare ai cittadini motivazioni non plausibili su questa vicenda; leggo che avrei dovuto prendermela con gli uffici che hanno rilasciato questo tipo di autorizzazione ma ribadisco,  se un giudizio ha confermato la posizione di un ufficio, senza che il comune ne prendesse le difese, credo che la questione non possa più essere affrontata sostenendo queste tematiche. L'autorizzazione all'antenna é un atto di natura amminsitrativa che si perfeziona quando la conferenza dei servizi si esprime".Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Giulia Mancinelli