Fano: Strage di anatidi, sale lâindignazione, âAndavano spostati primaâ. Escluse nuove predazioni, i sopravvissuti spostati più a valle
Una strage annunciata. à così che in tanti hanno definito la tragedia consumatasi nella notte tra martedì e mercoledì lungo il Canale Albani a Fano, dove dieci anatidi - tra cui il ben noto cigno Ugo â sono stati attaccati e uccisi da almeno due predatori non ancora identificati.
Non si esclude, infatti, che a compiere quel massacro siano stati dei cani randagi. Anche se il randagismo non è esattamente un fenomeno diffuso nella zona. Da una segnalazione sarebbe emersa, intorno alle 2 30 di quella notte, la presenza in via Papiria di alcuni lupi, ipotesi che potrebbe essere confermata dalle impronte rinvenute sul letto del canale, in secca ormai da troppo tempo. Secondo gli esperti, però, sarà difficile avere una risposta definitiva.Intanto si è concluso nel primo pomeriggio di giovedì il nuovo sopralluogo effettuato dallâassessora alla tutela degli animali Loredana Maghernino e dalla dottoressa Emanuela Giovannelli, che si sono così accertate che non vi siano stati nuovi atti predatori nella notte. I 35 esemplari sopravvissuti sono stati nel frattempo trasferiti a valle della centrale elettrica dell'Enel e in zona Darsena, luoghi che il presidente dellâassociazione Progetto Ugo â che sta provvedendo ad alimentarli e a monitorarne lo stato di salute e benessere â ritiene non facili da raggiungere per i predatori. âNell'immediatezza â si legge in una nota del Comune - non è opportuno stressare ulteriormente gli animali effettuandone la cattura e lo spostamento in altri specchi d'acqua fuori città , in quanto non tutelerebbero gli animali da ulteriori atti predatoriâ.Il Comune continua a ritenere quanto accaduto âun episodio imprevisto e imprevedibileâ. Palpabile è però l'indignazione dei fanesi per il modo in cui è stata gestita l'intera vicenda. Di certo l'assenza di acqua ha creato un comodo âcorridoioâ per i predatori provenienti da monte, che nei poveri anatidi - amati e conosciuti dai frequentatori dei Passeggi e non solo - hanno trovato delle facili prede. "Si intuiva dall'inizio che sarebbe finita così", ha commentato qualcuno. âà dall'inizio della secca che viene chiesto di mettere in sicurezza gli animali", hanno aggiunto altri. âEra la felicità dei miei nipoti, quando li portavo ai Passeggi correvano subito a cercarliâ, ha scritto una nonna. E câè anche chi ha messo in dubbio che siano morti in questo modo, ma chi ha trascorso la mattinata di mercoledì a raccogliere le carcasse smentisce categoricamente certe illazioni che rasentano il complottismo, mentre i rilievi del veterinario dellâAst Nicola Ridolfi hanno confermato il buono stato di salute degli animali prima della predazione.La precarietà della situazione era però nota da tempo. Gli animali erano infatti costretti a vivere praticamente in assenza di acqua, al netto di alcune pozze rimaste, e dalle dimensioni risibili. Immediata era stata la comunicazione dell'assessora Maghernino e del sindaco Luca Serfilippi, che dopo aver aperto un tavolo con i volontari dell'associazione Progetto Ugo e con quelli della protezione civile avevano assicurato un costante monitoraggio delle condizioni di salute degli esemplari presenti. Con altrettanta prontezza erano state poi apposte delle vasche d'acqua sul letto del canale asciutto, così da fornire una piccola oasi artificiale. Non si erano però fatti i conti con quell''autostrada' fangosa facilmente percorribile dai lupi o da chi per loro. Nottetempo, la strage. Mercoledì mattina il ritrovamento delle carcasse. Alcuni animali sono morti sbranati, altri per schiacciamento, altri ancora per un probabile infarto dovuto allo spavento. Ulteriori accertamenti sono tuttora in corso da parte dell'istituto di zooprofilassi per stabilire le cause del decesso degli animali trovati senza segni di predazione.Particolare dispiacere ha generato il fatto che, tra le vittime, vi fosse anche il cigno Ugo, divenuto simbolo del canale. "Abbiamo perso tutti l'occasione di sorridere vedendolo â si è scritto sui social -, con il suo incedere elegante, la meraviglia dei bambiniâ. Toccanti le parole di Curina, da anni a contatto con questi animali e in particolare con il cigno che - come si intuisce - ha dato il nome all'associazione stessa. âUgo ha spiccato il volo⦠- ha rimarcato sul suo profilo Facebook -, non ha fatto in tempo a salutare i bambini, i nonni, i padri, le madri e tutti quelli che gli volevano bene, a cui lui spesso rispondeva con un fischio e un inchino quando lo chiamavano per nome⦠Ciao caro compagno di viaggio, grazie per i dodici anni con te che hanno reso la mia vita migliore e, credo, anche quella di molti altri fanesi. Dove andrai racconta che eri il re del canale Albaniâ.Intanto Serfilippi ha annunciato che da ottobre riprenderà il confronto con Enel Green Power, proprietario del canale e della centrale idroelettrica. Si dovrà valutare un nuovo modo di amministrare quello spazio, più decoroso ma soprattutto più sicuro per chi lo abita. âSe il canale fosse gestito come un bene della città e non solo come un canale industriale â ha scritto ancora qualcuno - tutto questo non sarebbe successo".Puoi commentare l'articolo su Vivere Fano
Simone Celli