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Fermo: Presepe vivente a Fermo: i Bambini e lo stupore. Giulietta e Diego li hanno incantati

La festa è finita. Si è tornati al lavoro di sempre. Ora resta quella malinconia per il periodo di Natale ormai passato. Durerà poco. Gli impegni quotidiani ci assorbiranno completamente.
Vorrei però aggiungere qualcosa - molto già è stato scritto - a margine del Presepe vivente nelle Cisterne romane di Fermo che si è svolto il 4 e 5 gennaio scorsi.

Mi sono chiesto tante volte cosa voglia in effetti dire che la Bellezza salverà il mondo. La scrissero prima Solov'ëv poi Dostojevskij. È una bella frase, che spesso fa da contorno e sfondo ai nostri discorsi. Ma poi, nella pratica? Ecco, nella pratica l'ho capita dagli sguardi dei bambini in visita. Sono stati portati dai genitori a vedere il Presepe vivente. Una grande concentrazione di minori la si è avuta nel primo pomeriggio di domenica.L'impatto iniziale è stato con la musica di un duo eccezionale. Lei è Giulietta Natalucci, in arte Runark; lui è Diego Mercuri, gran voce, c'è chi lo considera il Bruce Springsteen italiano. Entrambi hanno cantato il brano Hallelujah. Lei suonava la ghironda, lui la chitarra. Come dire: l'unione di uno strumento medievale ad uno contemporaneo.Mentre Giulietta usava la sua ghironda e Diego pizzicava le corde della sua chitarra, i bambini – molti come dicevo, e di età diverse: piccoli e piccolissimi - si sono seduti a terra davanti ai genitori, proprio di fronte ai cantanti. E sono stati silenziosi. Hanno fissato lo sguardo sui due artisti. Hanno fatto attenzione a quelle note e a quelle parole. Erano attratti. Userei addirittura il termine: rapiti. Qualcosa di bello li ha colpiti. Qualcosa di bello è entrato in loro. C'è stato un fascino che li ha avvolti completamente. Un non so che li ha raggiunti nelle profondità. Credo sia stata appunto la bellezza: quattro minuti di essa. La bellezza più forte di tutto, allora, capace di suscitare un'emozione che i bambini magari non sapranno e non dovranno spiegare, ma che c'è stata. Il bello di fuori che si è connesso con il bello di dentro. Era sull'Armonia il punto focale di questo presepe. L'armonia che un Creatore ha voluto, che s'è fatta note, musica. E carne. Guidando il gruppo, non mi sono potuto trattenere. Ho sottolineato agli adulti, al termine della canzone, che tante prediche e tante raccomandazioni e prescrizioni contro i computer, contro i social, i telefonini, il virtuale pericoloso, s'infrange e perde di forza dinanzi alla forza di una bellezza che s'impone oggettiva. Qui sta il rimedio: riscoprirla, proporla, indicarla.Il canto, il suono, le voci di Giulietta e Diego hanno mostrato che la bellezza salva sul serio il mondo, perché fa emergere cose buone, sentimenti giusti, umanità vere. Magari per un solo istante, ma intanto quell'istante c'è stato.Martedì, 7 gennaio 2025  Puoi commentare l'articolo su Vivere Fermo


Adolfo Leoni