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Protocollo Sicurezza. Marcozzi (FI) “Imperdonabile non aver coinvolto gli imprenditori. L’Amministrazione rimedi all’errore. Serve coesione tra tutte le parti sociali”

In un momento drammatico per il nostro Paese e per la nostra Regione, dove la coesione rappresenta un imperativo, l’Amministrazione regionale riesce a consumare uno strappo imperdonabile sul Protocollo Sicurezza. Ha rifiutato il confronto con Confindustria.

Si è scelta la linea del potenziamento della presenza sindacale in azienda ignorando completamente la posizione degli industriali. Oggi più che mai la politica dovrebbe fare da collante tra le varie componenti sociali e invece nelle Marche si è scelta la direzione opposta, quella della frammentazione.

Ciò è assolutamente inaccettabile sia perché crea spaccature che irrigidiscono il sistema produttivo marchigiano che invece necessità di sempre maggiore snellezza e armonia, sia perché non tiene conto di tutte le voci in campo demonizzando l’imprenditoria a cui, in altre occasioni è stata obbligata a ricorrere per aiuti e sostegno, un sistema che con 2000 aziende e 40mila collaboratori rappresenta il 25% del Pil regionale, e sia perché con un proprio Protocollo di Sicurezza, crea ulteriori differenziazioni tra la nostra e altre regioni.

Servivano assistenza e sostegno alle imprese, hanno preferito la vigilanza. E ciò certamente non gioca a favore del nostro sistema imprenditoriale e lavorativo con oneri sulle imprese, delegittimando oltretutto la linea governativa. Si sani immediatamente lo strappo altrimenti la deriva sarà inevitabile.Puoi commentare l'articolo su Vivere Osimo


Capogruppo regionale FI Jessica Marcozzi