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L'Unione Nazionale Consumatori sull'udienza Banca Marche: "Soddisfatti solo a metà"

Soddisfazione solo parziale per l'Unione Nazionale Consumatori, dopo il provvedimento del giuTribunale di Ancona che ha accolto 600 richieste di costituzione di parti civili nel processo per il crack Banca Marche ma ha lasciato fuori l'associazione dei consumatori.

"Siamo soddsifatti solo a metà perchè le difese degli imputati volevano far uscire gli oltre 300 azionisti e obbligatozionisti che noi rappresentiamo -commenta l'avvocato dell'Unione Nazionale Consumatori Corrado Canafoglia- il Tribunale non ha accolto la richiesta delle difese. La non soddisfazione e amarezza invece sta nel mancato accogliemento di fare entrare Ubi Banca nel processo come responsabile civile. Abbiamo prodotto un documento dichiarato riservatissimo a firma di Ignazio Visco, Governatore di banca d0'italia, dal quale risulta che i commissari di Banca d'Italia, prima dell'inizio della procedura di risoluzione, che poi ha portato alla vendita di Banca delle Marche a favore di Ubi Banca per 33 centesimi, avevano rilevato che vi erano dei fortissimi rischi per la banca stessa di dover rifondere e risarcire gli azionisti per il danno subito in sede di aumento di capitale nel 2012 ed gli obbligazionisti subodinati per gravi irregolarità nei prospetti informativi".

Nonostante la produzione di questo documento il tTibunale ha ritenuto di non dover coinvolgere Ubi Banca, seguendo la linea di altri processi penali tenuti per altri crack bancari come ad esempio Banca dell'Etruria e Cariferrara. In aula lunedì ci sono state scintille tra la Procura e l'avvocato Canafoglia, che rappresenta oltre 3 mila parti civili, in quanto la Procura si è opposta a fare entrare nel processo Ubi Banca come responsabile civile. Due quindi gli schieramenti in udienza: da un lato i difensori degli imputati e delle parti civili, favorevoli all'ingresso di Ubi Banca nel processo, e dall'altra la Procura, contraria.Puoi commentare l'articolo su Vivere Senigallia


Giulia Mancinelli