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Recanati: i Carabinieri Forestali scoprono strutture edili e piscine totalmente abusive

Nei giorni scorsi, i Carabinieri Forestali della Stazione di Recanati, nel corso di sopralluoghi finalizzati al controllo e monitoraggio ambientale lungo l'asta fluviale del fiume Musone, hanno rinvenuto la presenza di diverse opere edilizie alcune ancora in corso di costruzione su proprietà privata e realizzate in aree soggette a tutela paesaggistica ed a rischio esondazione molto elevato R4.

Al fine di verificare la regolarità edilizia di tali costruzioni i Forestali, coadiuvati dalla Polizia Locale di Recanati, hanno effettuato alcuni sopralluoghi nei terreni interessati, accertando, alla presenza dei proprietari, la realizzazione di alcune strutture abusive in legno e pannelli prefabbricati, pavimentazioni e fabbricati in cemento armato, nonché una piccola piscina. I controlli documentali hanno evidenziato che tutti i manufatti erano stati realizzati in assenza di autorizzazione edilizia e paesaggistica e senza il deposito del progetto per la normativa sismica.

Gli abusi accertati, hanno interessato suolo agricolo per circa 800 metri quadri.

Sono state deferite all’Autorità Giudiziaria 2 persone per violazione al DPR 380/2001 (Testo Unico in materia di Edilizia) e Decreto Legislativo 42/2004 (Codice dei Beni Culturali e Paesaggio).

Inoltre, come prevede la vigente normativa, sono stati informati gli Enti competenti (Comune e Provincia) per l’emanazione dell’ordinanza di demolizione delle strutture abusive. Infatti, qualora accertate le responsabilità degli abusi, gli autori rischiano oltre a ripristinare, a proprie spese, lo stato originario dei luoghi, sanzioni penali che prevedono l’arresto sino a due anni e l’ammenda da 5.164 euro a 51.645 euro.

Sempre alta l’attenzione dei Carabinieri Forestali sul controllo del territorio per contrastare abusi edilizi che, oltre a deturpare il paesaggio, mettono in serio pericolo il delicato equilibrio ambientale con gravi ripercussioni sul dissesto idrogeologico.Puoi commentare l'articolo su Vivere Macerata


Niccolò Staccioli