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Cagli, non restituisce il denaro di un prestito e lo rapinano, arrestati due fratelli

I carabinieri della stazione di Cagli hanno arrestato in flagranza per rapina in concorso i fratelli marocchini E.H.Y. e A., di 25 e 18 anni, entrambi disoccupati e volti già a loro noti, nonostante la giovane età, per diversi precedenti per furto e spaccio di droga di cui sono entrambi gravati.

I due sono accusati di aver rapinato un giovane di Serra Sant’Abbondio nei confronti del quale E.H.Y. vantava un piccolo credito.

I tre si sono incontrati nel piazzale delle autocorriere di Cagli dove la vittima aveva accettato di riaccompagnarli a casa con la sua auto insieme al loro grosso rottweiler che aveva fatto salire nel bagagliaio. Giunti a destinazione, il più grande dei fratelli, dopo aver fatto scendere dal bagagliaio il grosso cane ed avendo per questo notato che la vittima custodiva un metal detector, se ne è appropriato. Al tentativo della vittima di fermarlo, lo ha colpito al volto con una testata a cui è seguita una violenta scarica di calci e pugni; a dargli manforte è intanto intervenuto il fratello più piccolo, che dopo aver atterrato con un violento calcio la vittima, gli ha sfilato dal marsupio circa quattrocento euro in contanti. Alla scena avrebbe assistito anche la madre dei due fratelli, che dopo aver intimato ai tre di smetterla, incurante delle richieste di aiuto della vittima, si è allontanata.

Il giovane aggredito ha subito chiesto l’intervento dei carabinieri della locale stazione, che dopo aver ascoltato il racconto dell’aggressione subita, hanno prontamente raggiunto l’abitazione dei due fratelli. Qui hanno rintracciato solo il più grande, il quale ha negato ogni addebito.

I carabinieri operanti, non avendolo creduto, hanno quindi perquisito l’abitazione e recuperato il metal detector oltre ad alcune dosi di marijuana ed hashish. L’altro fratello si era reso intanto irreperibile ma, a distanza di qualche ora, una pattuglia lo ha rintracciato ed arrestato per le strade del paese.

Del denaro sottratto non è stata trovata traccia mentre il metaldetector è stato restituito al legittimo proprietario.

Dopo le formalità di rito i due fratelli sono stati associati al carcere di Pesaro. Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Urbino, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ne ha convalidato l’arresto ed ha applicato ad entrambi la misura cautelare degli arresti domiciliari presso la loro abitazione di Cagli.Puoi commentare l'articolo su Vivere Urbino


Redazione Vivere Urbino