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Sisma e polemiche, 'Cittadini in cammino': "Amministratori locali chiamati a dare risposte, grave il comportamento dei comitati"

Si fa un gran parlare in questi giorni sulla Stampa, sulle TV, sulla rete, da parte di comitati e di alcuni Sindaci delle zone terremotate, delle disfunzioni delle SAE (casette): rubinetti che perdono, caldaie che si bloccano, ecc..

Indubbiamente vi sono disfunzioni, ritardi e lacune nella fase esecutiva, ma crediamo che da chi detiene responsabilità pubbliche anche locali sia lecito attendersi uno spirito di piena collaborazione alla soluzione dei problemi. Gli amministratori locali sono chiamati a dare risposte più che a fare denunce. In alcune situazioni recenti si è dovuto constatare come si sia andati sopra le righe e non vorremmo che l'avvicinarsi del periodo elettorale rappresenti un fattore che favorisca il prevalere delle ambizioni personali e delle polemiche strumentali sull'impegno richiesto a chi riveste incarichi pubblici nell'opera di ricostruzione.

Ancor più grave e irresponsabile appare il comportamento di comitati o sedicenti tali, spesso guidati da personaggi ambigui, il cui unico fine sembra la demolizione dei poteri pubblici piuttosto che la tutela degli interessi dei cittadini. L'utilizzo di foto che rappresentano situazioni diverse da quelle della realtà attuale, le immagini non veritiere, le notizie prive di fondamento create ad arte per esasperare gli animi: tutto ciò sulla pelle dei cittadini che già vivono situazioni complicate e difficili, ai quali andrebbero date notizie serie, certe e concrete e che dovrebbero essere più rassicurati che spinti a reazioni rabbiose.

Fa piacere constatare come le comunità locali, salvo casi veramente isolati, non si prestino a queste vergognose speculazioni e forniscano esempi di serietà, correttezza e anche di paziente attesa. Vista l'ingente disponibilità di risorse messe a disposizione dal governo centrale, noi riteniamo che l'impegno prioritario sia oggi per le amministrazioni pubbliche, le forze economiche e sociali quello di concepire e poi realizzare un nuovo progetto di sviluppo e di rinascita dei territori colpiti.

Poiché prima del sisma queste aree erano contrassegnate da un grave declino fatto di spopolamento, perdita di servizi e marginalità del tessuto economico, il tema non è certo quello di ripristinare tal quale ciò che esisteva prima del sisma ma di immaginare un percorso nuovo capace di valorizzare in un nuovo contesto peculiarità e dalle qualità del nostro entroterra. Ciò richiede capacità di elaborazione e di innovazione, coraggio di mettere in campo scelte diverse dal passato, ripensare la stessa dimensione amministrativa, la dislocazione e l'organizzazione dei servizi.

Questa è la sfida difficile alla quale tutto siamo chiamati. Perdere tempo in polemiche sterile e strumentali non ci aiuterà a perseguire questo obiettivo.

Lettera firmata da: 

Monica Martarelli e Gabriele Maolo (portavoce dell'associazione 'Cittadini in cammino')Puoi commentare l'articolo su Vivere Ascoli


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