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Regione, via libera alle linee di indirizzo per i Centri di educazione ambientale

Biancani (Pd): "I Cea sono presidi strategici per l'educazione ambientale e per il turismo sostenibile". Tra le novità il ruolo di punti IAT e l'accesso ai fondi europei.

"La Regione con questo atto riconosce i Centri di educazione ambientale, così come gli Enti parco, presidi strategici, in grado di offrire servizi di alta qualità, con personale qualificato e competente". Il consigliere regionale Andrea Biancani (Pd), presidente della commissione ambiente, è il relatore di maggioranza della proposta di atto amministrativo, approvata dall'Assemblea legislativa, sul sistema regionale dei Cea, i Centri di educazione ambientale delle Marche.

Le nuove linee guida fissano l'organizzazione del sistema di informazione, formazione ed educazione ambientale (INFEA) per il prossimo triennio, prendendo atto dei risultati di un'indagine regionale. "I dati raccolti – spiega Biancani - ci dicono che il 25% degli utenti è rappresentato dai turisti e il 50% dalle scuole. Questo dimostra che i Cea, oltre a fare didattica ambientale, svolgono il ruolo di promotori del patrimonio culturale, storico, enogastronomico, in un'ottica di sostenibilità e di ampliamento del turismo ecologico. E' anche grazie ai Cea e agli Enti parco che è stato fatto un salto culturale importante sul concetto di ambiente. Se prima era considerato un tema settoriale, oggi l'ambiente è un tema trasversale, sinonimo di agricoltura, mobilità, energia, turismo, formazione e tanto altro ancora. Per questo tra le novità più importanti c'è la possibilità di richiedere la denominazione di punto IAT, punto di informazione e di accoglienza turistica ".

Sono 44 i centri riconosciuti oggi dalla Regione, di cui 17 localizzati all'interno dei parchi e delle riserve naturali e 27 nel restante territorio, suddivisi in 8 reti territoriali.

"I Centri sono visitati ogni anno da migliaia di studenti, offrono opportunità lavorative a circa 240 operatori e collaborano con oltre 180 partner istituzionali e sociali. A causa delle risorse sempre più limitate, negli anni hanno progettato attività per autofinanziarsi, offrendo una serie diversificata di servizi a pagamento e collaborando con sponsor – continua Biancani – Per questo negli indirizzi abbiamo inserito per la prima volta la possibilità farli accedere ai finanziamenti europei, oltre a fissare quelli che dovranno essere i requisiti per i Cea del futuro".

Nel biennio 2018-2019 è infatti previsto il nuovo bando per il riconoscimento regionale dei Centri, che potranno salire a 45 e dovranno avere come caratteristiche essenziali: la struttura adeguata e le attrezzature, il personale qualificato e l'offerta didattica. Tra le novità anche l'ampliamento dei soggetti che potranno svolgere il ruolo di coordinamento, "oltre ai Parchi e alle Province, potranno essere coordinatori anche i Comuni e le Unioni montane".

"Durante il dibattito in aula – conclude Biancani – è stata condivisa da tutte le forze politiche la necessità di avere un'attenzione particolare per i Cea danneggiati dal terremoto. Per questo è stata inserita la possibilità di concedere strutture provvisorie e temporanee per non sospendere l'attività".Puoi commentare l'articolo su Vivere Pesaro


andrea biancani Consigliere regionale Pd