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Sale ancora il bilancio delle vittime del terremoto tra Marche e Lazio: aperta un'inchiesta per disastro colposo

La Procura di Rieti ha aperto un’inchiesta con l’ipotesi di reato di disastro colposo per far chiarezza sui crolli avvenuti, nella notte tra martedì e mercoledì, a seguito del terremoto di magnitudo 6.0 che ha colpito Marche e Lazio.

Nel frattempo, vigili del fuoco e protezione civile continuano a scavare tra le macerie. Un lavoro senza sosta, contro il tempo, per cercare di salvare più vite possibili. Dopo 16 ore dalla violenta scossa, che ha praticamente raso al suolo Amatrice e Accumoli, in provincia di Rieti, e Arquata e Pescara del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, una bambina di 8 anni è stata estratta viva dalle macerie della sua casa. La sorellina invece, che si trovava stesa accanto a lei, a Pescara del Tronto, non ce l’ha fatta.

Nulla da fare neanche per Alessandro Neroni, il parrucchiere civitanovese di 42 anni residente a Montecosaro, che si trovava ad Amatrice. L’uomo, che si trovava in vacanza con un amico, ora ricoverato in ospedale, era tra i dispersi. All’alba di giovedì purtroppo il triste ritrovamento.

Sale così, con il trascorrere delle ore, il bilancio, ancora provvisorio, delle vittime del sisma. Al momento, si parla di 241 vittime, di cui molti bambini: 184 a Amatrice, 11 ad Accumoli e 46 tra Arquata e Pescara del Tronto (non 57 come erroneamente diffuso nelle prime ore della giornata).

A mano a mano che si scava tra le macerie cresce anche il numero delle persone ferite: 270 quelle ricoverate in ospedale (196 nell'area del reatino e 74 nelle Marche). Mentre sono 215 le persone estratte vive dalle macerie. Moltissimi infine gli sfollati che, tra mercoledì e giovedì, hanno trascorso la notte nelle tendopoli, nelle strutture organizzate appositamente e nelle auto, vicini a ciò che resta della propria abitazione per evitare che qualche sciacallo: 2.500 persone, di cui 1.500 tra Arquata e Pescara del Tronto.Puoi commentare l'articolo su Vivere Ascoli


Sudani Scarpini